Sonny Boy Williamson II: His Best

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L’epoca della Chess Records è stata un’epoca eccezionale per la musica moderna. Il materiale che ha prodotto questa casa discografica ha un’importanza monumentale e, finalmente, nel 2008 l’industria cinematografica ha deciso di dedicare un film agli artisti che ruotavano attorno alla Chess, chiamato “Cadillac Records”.

Uno dei musicisti più interessanti della famiglia Chess è stato senza dubbio Aleck Miller, in arte Sonny Boy Williamson II.

Un personaggio straordinario: elegantissimo sul palco, cantante e compositore di altissimo livello, nonché uno dei padri di tutti gli armonicisti moderni.
Sonny Boy è il maestro assoluto per quanto riguarda l’armonica acustica. Se volete ascoltare il suono dell’armonica, quello “vero”, quello dell’anima, dovete passare inevitabilmente attraverso Sonny Boy Williamson II.

Siamo abituati a considerare la musica solo come sottofondo alla nostra vita: la ascoltiamo sempre, mentre guidiamo, quando cuciniamo, durante il jogging, in palestra… Io stesso la sto ascoltando mentre scrivo queste righe. Praticamente, siamo abituati ad ascoltare musica accompagnandola sempre a qualcos’altro.
Quand’è stata l’ultima volta che avete ascoltato un intero disco senza fare assolutamente nient’altro?  Seduti in poltrona, occhi chiusi e stop. Sono convinto che gran parte delle persone avrà risposto “mai” a questa domanda. 

Sonny Boy, però, non vuole questo. Per capirlo bisogna fermarsi, mettere le cuffie e farsi trasportare dalla sua armonica. Non c’è altro modo. La sua musica è poesia: quando si ascolta Sonny Boy Williamson II non si può fare nient’altro contemporaneamente.

Ha un’espressività unica che colpisce anche i non amanti del blues. L’uso che fa dell’armonica è particolarissimo, sembra quasi che non stia suonando uno strumento a sé stante ma che sia parte integrante della sua bocca. Lo stesso vale per quel che riguarda la sua voce: graffiante quando serve e lamentosa all’occorrenza, si muove sempre all’unisono con l’armonica.  

Sonny Boy non suona l’armonica, non canta: è LUI lo strumento musicale. Armonica e voce non sono altro che i mezzi per esprimere la musica che è dentro di lui.

Per iniziare ad ascoltare qualcosa di Sonny, consiglio “His Best” della Chess Records, album che riunisce tutte le sue incisioni più famose. Degne di nota sono soprattutto “Keep It To Yourself”, “Checkin’ Up On My Baby”, “Bye Bye Bird”, “Bring It On Home” ed “Help Me”.

Per approfondire il suono di questo fenomenale armonicista leggi anche questo articolo.

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Un pensiero su “Sonny Boy Williamson II: His Best

  1. Pingback: Hohner Marine Band 364/24 e 365/28: le armoniche di Sonny Boy Williamson II – Nick "Tigerboy" Righele

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