Con Paul Butterfield è stato amore a prima vista. The Paul Butterfield Blues Band è stato uno dei miei primi dischi blues: Born in Chicago mi ha stregato, e da lì non ho più smesso di dare un’ascoltatina a questo disco di tanto in tanto, tanto per tenere alto il mio spirito armonicistico.
Imprescindibile. Questo album è imprescindibile. Non c’è tanto altro da dire.
Butterfield inchioda alla sedia con il suo stile: va su e già per l’armonica con una naturalezza incredibile, ed è proprio la naturalezza il suo punto forte. Se parliamo di assoli eseguiti chirurgicamente alla perfezione dobbiamo tirare in ballo Charlie Musselwhite, o Jerry Portnoy, o Kim Wilson… ma se parliamo di energia allo stato puro, di note “mitragliate” ad istinto e sentimento, allora dobbiamo per forza ascoltare Paul Butterfield.
Piccolo consiglio: quando ascolti questo album tieni sempre presente che a cantare e a suonare l’armonica c’è un ragazzetto di 23 anni…