Amazing Grace – Tablatura

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Si tratta di una canzone a cui sono particolarmente legato. La ascoltai la prima volta da piccolino, non ricordo quanti anni avevo, e da allora non me la sono più levata di dosso: la melodia, ma soprattutto il testo, mi colpirono subito tantissimo.

Ecco di seguito la storia di questo brano (presa da Wikipedia), il testo (in inglese e italiano), un link per ascoltarlo ed, infine, le tablature per armonica in prima e seconda posizione.

STORIA

Il titolo, che significa “grazia meravigliosa”, fa riferimento a diversi passi biblici:

«Per questa grazia, infatti, siete stati salvati mediante la fede; questo non viene da voi ma è grazia di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene» (San Paolo, Lettera agli Efesini 2, 8-9)

«Chi sono io, Signore Dio, perché Tu mi abbia condotto fin qui? E quasi fosse poco ai tuoi occhi, o Dio, ora parli della casa del tuo servo nel lontano avvenire; mi hai fatto contemplare come una successione di uomini in ascesa, Signore Dio!»(1Cronache 17, 16-17).

La melodia è forse di derivazione irlandese e comparve per la prima volta tra i canti popolari d’America in una raccolta intitolata Virginia Harmony di Carrell e Clayton (1831).

L’autore è John Newton, ex capitano di navi negriere, e può considerarsi un inno di ringraziamento a Dio per la grazia della sua conversione, tanto più “sorprendente”, quanto più infima era la sua professione. Il percorso che portò l’autore alla riscoperta del cristianesimo fu lungo e tormentato: orfano di madre a sei anni,all’età di undici anni decise di seguire le orme del padre marinaio abbandonando gli studi classici intrapresi. Trascorse l’adolescenza nella Marina Britannica, non senza problemi perché venne messo ai ferri per motivi disciplinari e successivamente fu venduto ad un colono della Sierra Leone. In seguito a questi eventi perse la fede giungendo a fare professione di ateismo e ad assumere volutamente comportamenti empi e irriverenti. Riuscì ad evitare un destino di schiavitù arruolandosi come marinaio semplice su un’imbarcazione,e riuscì in seguito a fare carriera diventando capitano di imbarcazioni negriere intorno alla metà del Settecento. Nelle sue memorie lascia un ricordo di quel periodo, che doveva segnare profondamente la sua coscienza, e del disagio che lo condurrà infine all’abbandono di quella professione e alla conversione religiosa:

«Durante il tempo in cui ero occupato nel commercio degli schiavi, io non ebbi mai il minimo scrupolo in quanto alla legittimità di tale traffico. In generale io ne ero soddisfatto, come di una cosa che la Provvidenza stessa mi aveva destinato, sebbene per molti riguardi era lungi dall’essere di mia scelta…Io considerai me stesso come una specie di carceriere o di guardiano e alle volte ero disgustato di un impiego dove non si trattava d’altro che di ceppi, catene e ferri. Considerando questo, io avevo spesso pregato il Signore che egli, a suo proprio tempo, si compiacesse di situarmi in situazione più umana…»

Sposatosi con Mary Catlett, della quale era realmente innamorato, si riavvicinò gradualmente alla fede, iniziando a dedicare alla preghiera un’ora ogni sera e obbligando anche i suoi marinai, la domenica, a pregare insieme. Probabilmente fu la lettura dell’Imitazione di Cristo, testo spirituale medievale forse opera del monaco Tommaso da Kempis, a risvegliare in lui il desiderio di riavvicinarsi alla fede, ma sicuramente ebbe influenza anche il fatto di essere scampato a morte quasi certa durante una terribile tempesta. Da quel momento iniziò a crescere in lui il disagio per l’attività che conduceva, e per quanto inizialmente tentasse di conciliarla con la ritrovata fede cristiana, adoperandosi per rendere più umane le condizioni degli schiavi trasportati, si rese infine pienamente conto dell’impossibilità di farlo, e decise di abbandonare il lavoro sulle navi che operavano la tratta. Il cambio di occupazione lo portò a diventare ispettore delle navi al porto di Liverpool. Tuttavia la maturazione della conversione avvenuta a bordo delle navi negriere lo portò ad una ricerca spirituale sempre più profonda che culminò nella vocazione religiosa. Incontrò diverse difficoltà nel realizzare questo desiderio, a causa della mancanza di un titolo di studio adeguato, tuttavia grazie all’intercessione di un amico influente riuscì infine a diventare pastore della parrocchia di Olney, dove si guadagnò presto l’affetto e la stima dei parrocchiani per i suoi modi franchi e decisi. S’impegnò nella stesura di testi abolizionisti (come i Pensieri sulla tratta degli schiavi africani, 1788) dove contrastava le teorie degli schiavisti, e scrisse inoltre degli inni notevoli contenuti in Olney Hymns. Dopo aver servito per diciassette anni la parrocchia di Olney, gli venne affidata la chiesa di St. Mary Woolnoth a Londra, dove rimase altri ventisei anni e dove poi morirà. Fino all’ultimo, malgrado problemi di salute che lo ridussero quasi cieco e la memoria che cominciava ad abbandonarlo, volle continuare a testimoniare la propria conversione, considerata una “meraviglia della grazia di Dio”, per indicare che, se aveva toccato lui, nessun peccatore ne era escluso, qualunque fossero i suoi peccati. Diceva infatti: «Come potrebbe un vecchio persecutore dell’Africa smettere di parlare fino a che può farlo?». E ancora, durante un sermone: «La mia memoria è quasi del tutto svanita, ma ricordo due cose: che io sono un grande peccatore e che Cristo è un grande salvatore».

Morì nel 1807, esattamente l’anno che vide l’abolizione della tratta degli schiavi in tutti i domini inglesi. Sulla sua lapide sono incise, per sua volontà, le parole pronunciate poco prima di morire:

«John Newton, ecclesiastico, un tempo un infedele e un libertino, servo degli schiavisti in Africa, fu, per grazia del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, conservato, redento, perdonato e inviato a predicare quella Fede che aveva cercato di distruggere».

TESTO INGLESE 

Amazing Grace! How sweet the sound.
That saved a wretch like me!
I once was lost, but now I am found.
Was blind but now I see.

It was Grace that taught my heart to fear.
And Grace my fears relieved:
How precious did that Grace appear
The hour I first believed!

Through many dangers, toils and snares
I have already come;
This Grace has brought me safe this fare,
And grace will lead me home.

The Lord has promised good to me.
His word my hope secures;
He will my shield and portion be
As long as life endures.

Yea, when this flesh and heart shall fail,
And mortal life shall cease,
I shall possess, within the veil,
A life of joy and peace.

TESTO ITALIANO

Meravigliosa Grazia! Quanto è dolce il suono,
che ha salvato un miserabile come me!
Un tempo ero perso, ma ora mi sono ritrovato.
Ero cieco ma ora vedo.

È stata la Grazia ad insegnare al mio cuore il timore (di Dio)
ed è la Grazia che mi solleva dalla paura;
Quanto preziosa mi è apparsa,
Nell’ora in cui ho iniziato a credere!

Attraverso molti pericoli, insidie e fatiche
sono passato;
La Grazia mi ha condotto in salvo fino a qui,
E la Grazia mi condurrà a casa.

Il Signore mi ha promesso il bene,
la Sua parola dona certezza alla mia speranza;
Egli sarà la mia difesa e la mia eredità,
per tutta la durata della vita.

Già, quando questa carne e questo cuore verranno meno,
E la vita mortale avrà fine,
io entrerò in possesso, oltre il velo,
di una vita di gioia e pace.

TAB IN I POSIZIONE

ag-i-pos

TAB IN II POSIZIONE

ag-ii-pos

S: note soffiate
A: note aspirate
*: bending di mezzo tono
**: bending di un tono
***: bending di un tono e mezzo

AMAZING GRACE – ELVIS PRESLEY

Per suonare su questa traccia ti servirà un’armonica in G per la prima posizione e un’armonica in C per la seconda.

Buon lavoro!

Nick

3 pensieri su “Amazing Grace – Tablatura

  1. Ogni volta che ascolto questo brano mi trovo avvolta da un misto di malinconia, senso di appartenenza e speranza…non conoscevo l’autore di questo brano , nemmeno la sua storia…e devo confessarti che pure la sua storia mi ha emozionata.Sicuramente questo è un brano che vorrò provare e magari un giorno farlo “mio”…GRAZIE Nick….ogni volta colpisci a segno…

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