Paul Lamb l’ho scoperto tardi, lo ammetto. Ho trascorso anni ad ascoltare e studiare tutto quello che trovavo dei miei tre armonicisti preferiti, cercando di non incasinarmi troppo con armonicisti che non conoscevo.
Effettivamente Paul Lamb non è un nome che salta spesso fuori tra gli amanti del blues, e forse questo ha fatto sì che io non mi avvicinassi più di tanto a lui. Ma qualche mese fa, complice spotify, mi sono imbattutto in un paio di album veramente belli e oggi voglio consigliarti “Mind Games”.
Ha una tecnica molto interessante: estremamente preciso e “potente” in elettrico, è anche e soprattutto godibilissimo in acustico (da recuperare, oltre a questo disco, tutti i brani in omaggio a Sonny Terry). Continua a leggere