Siamo davvero in grado di ascoltare la musica?

Vinile

Il momento è difficile per tutta Italia. La gente è chiusa in casa e non sa più cosa fare per far trascorrere le giornate. Perché, quindi, non re-imparare ad ascoltare la musica?

Ma io ascolto musica da quando sono piccolo, cosa vuoi insegnarmi tu?!?

Io non voglio insegnare proprio niente, sia chiaro. Con questo articolo voglio porre domande e spingere ad un piccolo esame di coscienza che tutti possiamo farci, soprattutto adesso che siamo a casa a girarci i pollici a causa del Coronavirus.

Voglio cominciare la mia riflessione avvalendomi della Treccani e andando a cercare il significato dei verbi “sentire” ed “udire“:

Sentireavvertire una percezione, avvertire una sensazione, percepire con l’udito;

Ascoltare: udire con attenzione.

Come puoi constatare, questi due verbi non sono sinonimi. “Ascoltare” significa sentire con attenzione. A questo punto, posso riproporre la domanda iniziale: siamo davvero sicuri di essere in grado di ascoltare la musica? O, quando diciamo di ascoltare, stiamo in realtà semplicemente sentendo?

Secondo la mia opinione nella maggior parte dei casi stiamo sentendo, non possiamo affermare di star ascoltando musica. Al giorno d’oggi siamo diventati estremamente multitasking: mentre guardiamo un film stiamo su facebook, mentre ascoltiamo musica laviamo i piatti… Non si è più capaci di prestare attenzione ad un’ora e mezza di film senza prendere il telefono in mano almeno una volta! A pensarci, è assurdo.
Chi mi conosce veramente bene sa quanto sono rompiscatole a riguardo: se stiamo guardando un film stiamo guardando un film. Punto. Non esiste che ci si mette a leggere i messaggi, o a cazzeggiare sui social, o a parlare del più e del meno come se fossimo al bar. Se ci si annoia o se dobbiamo fare/dire qualcosa si mette pausa, o si spegne, o si cambia film. Sono un amante dei cinema, perché lì si è obbligati a spegnere il telefono durante la proiezione. Non abbiamo ancora trovato una soluzione per chi continua a parlare, ma non posso pretendere la perfezione…

Ma perché me la prendo tanto per questa cosa dei film? Per due motivi:

1 – Se ti perdi battute/espressioni facciali/sequenze non puoi dire di star seguendo il film. Ti sfido a leggere questo articolo una frase sì e una frase no: ok, il senso generale lo puoi anche capire, ma non venirmi a dire che hai capito ogni snodo del mio discorso. A tal proposito mi viene in mente uno spezzone de I Griffin, che può aiutarmi a spiegare meglio quello che sto cercando di dire. Guardalo, non ha bisogno di spiegazioni.

2 – Non guardare il film la trovo una grande mancanza di rispetto nei confronti del regista, degli attori e di tutti coloro che hanno lavorato su quel film. Ogni inquadratura è stata studiata, non si può guardare senza ascoltare né ascoltare senza guardare, altrimenti ci perdiamo il senso di tutto. È come andare al museo e guardare le cornici ma non i quadri. Non ha senso, dai!

Ok, per quanto riguarda il cinema penso di non star dicendo niente di così scandaloso. Ma la musica come si innesta in tutto questo discorso?

Per la musica è lo stesso. Se non si ascolta seriamente un disco si perdono un sacco di sfumature. Un musicista impiega settimane per capire come rendere al meglio un determinato passaggio e magari ci mette una giornata per registrarlo (perché ricordiamoci che registrare non è mai una cosa da due minuti), e noi non abbiamo neanche l’accortezza di prenderci la briga -almeno una volta- di ascoltare attentamente il suo lavoro!

Non sto dicendo che non vada bene ascoltare musica mentre siamo in macchina, o mentre facciamo i lavori di casa, per carità! Anzi, per fortuna che c’è la musica a farci compagnia in quei frangenti! Sto solo proponendo di prenderci quell’oretta di tempo ogni tanto per fermarci ad ascoltare un disco senza fare nient’altro nel frattempo, come si dovrebbe fare con i film e come siamo obbligati a farlo con i libri.

Ecco, a proposito di libri, già che ci siamo diciamo qualcosa anche su di loro: sono gli unici strumenti che si salvano dalla nostra mania del multitasking, e forse questo è anche uno dei motivi per cui in Italia si legge sempre di meno.
Comunque, quando si legge non si può fare altro, si deve per forza leggere.
Sarebbe bello che applicassimo lo stesso principio anche per musica e cinema.

Quanta bellezza ci stiamo perdendo per colpa della nostra incapacità di stare fermi?

Chiudo con una polemica veloce veloce: la scarsa qualità musicale odierna può trovare una spiegazione anche in questa dinamica? La gente non ascolta più dischi, ed ecco che questo ha portato a produrre album senza strumenti veri, tutto fatto a computer, con canzoni uguali dal primo all’ultimo minuto, con testi che sembrano scritti da ragazzetti disadattati di quinta elementare. Come sottofondo musicale va bene tutto, basta che sia orecchiabile, no?

Siccome mi sembra brutto lasciarti con una polemica, chiudo, e questa volta per davvero, con una piccola e non necessaria guida su come ascoltare veramente i dischi:

  1. Seleziona un supporto di qualità. Non voglio fare il vecchio babbione dicendo che i vinili hanno tutto un altro calore rispetto ai cd, ma i vinili hanno tutto un altro calore rispetto ai cd. Siamo nell’epoca in cui ci si fa bastare ascoltare YouTube tramite le casse del telefono… ecco, alziamo un po’ la qualità per favore: casse/cuffie almeno decenti e musica originale, altrimenti tutto il nostro discorso non ha più senso.
  2. Trova un posticino caldo, accogliente, “nascosto” in casa tua. Per non andare contro a tutto quello che ho scritto finora, più sei lontano dalla confusione domestica meglio è.
  3. Arreda il tuo angolino: una poltrona, una lampada soffusa (meglio una candela), una copertina… procurati tutto ciò che può aiutare a rilassarti.
  4. Fatti una tisana, o qualcosa del genere. Con “qualcosa del genere” intendo anche birra, vino, whisky, sangria, idromele….
  5. Guarda quanto dura il disco in questione e cerca di ritagliarti il giusto tempo per ascoltarlo tutto senza interruzioni. Metti il telefono in silenzioso in un’altra stanza. In un’altra stanza. Silenzioso. In un’altra stanza. Non nella stessa stanza, perché il pensiero di alzarti per prenderlo ti riempirà la testa e non riuscirai a concentrarti davvero sulla musica. In un’altra stanza. E silenzioso.
  6. Accendi la musica. Non sottovalutare questo momento: per un fumatore il momento dell’accensione della sigaretta è importante tanto quanto la sigaretta in sé. La cura dovuta al vinile fa entrare nell’atmosfera, è un rito oserei dire imperdibile. Se non hai vinili, cerca comunque di dedicare la giusta attenzione nel momento della scelta e dell’avvio dell’album.
  7. Quando parte la musica, chiudi gli occhi. Ascolta.
  8. A questo punto puoi rispondere sinceramente alla domanda che ci ha tenuto compagnia lungo tutto l’articolo: sei davvero sicuro che finora hai ascoltato veramente la musica?

Aspetto la tua risposta!

Nick

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2 pensieri su “Siamo davvero in grado di ascoltare la musica?

  1. Nicola hai ragione e condivido appieno quanto hai scritto .Io mi ritengo fortunato perché sono figlio di un appassionato di musica e di alta fedeltà sia audio che video .Mio papà mi ha insegnato che per ascoltare bene in primis ci vuole un buon impianto HIFI, e bisogna appassionarsi di quello che si ascolta. Ascoltare anche poco ma bene ,anche se si ascolta un disco ogni tanto in quel momento se hai un impianto che lo riproduce in maniera ottimale la soddisfazione è massima.
    Ciao Luca

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